Scopri se conviene aggiungere batterie al tuo impianto fotovoltaico: vantaggi, costi e quando lo storage di energia è davvero utile nel 2025.
Cos’è un impianto fotovoltaico con accumulo e come funziona
Un impianto fotovoltaico con accumulo è, a tutti gli effetti, una piccola centrale elettrica domestica.
I pannelli solari producono energia durante il giorno, ma se non viene consumata immediatamente, entra in gioco la batteria di accumulo: immagazzina l’energia in eccesso per renderla disponibile la sera o nei momenti di scarsa produzione.
A differenza degli impianti “tradizionali”, dove l’energia non utilizzata viene immessa in rete, qui l’obiettivo è aumentare l’autoconsumo, cioè sfruttare quanto più possibile la propria energia, riducendo i prelievi dalla rete elettrica.
Le tecnologie di accumulo più diffuse sono al litio, per l’efficienza e la durata (10–15 anni), ma esistono anche soluzioni al piombo o al sodio, meno costose ma più ingombranti.
Il sistema lavora in modo automatico: quando il sole non basta, entra in azione la batteria — e tu non te ne accorgi nemmeno.
Perché valutare lo storage: i vantaggi principali
Aggiungere batterie a un impianto fotovoltaico non è solo una questione “tecnica”, ma una scelta di autonomia e risparmio.
Ecco i motivi principali per cui sempre più famiglie e aziende scelgono questa strada:
Maggiore autoconsumo energetico
Con l’accumulo, puoi arrivare a utilizzare fino all’80% dell’energia prodotta, contro il 30–40% di un impianto senza batterie.
Significa che gran parte dell’elettricità che usi ogni giorno arriva dal sole, non dal contatore.
Indipendenza dalla rete
Le batterie ti garantiscono continuità energetica anche in caso di blackout o cali di tensione.
È un vantaggio concreto soprattutto per chi vive in zone rurali o per aziende che non possono permettersi interruzioni.
Bollette più leggere
Grazie allo storage, la bolletta può ridursi fino al 50%, a seconda della taglia dell’impianto e del tuo profilo di consumo.
In pratica, ogni kWh autoprodotto e utilizzato in autonomia è un kWh che non paghi al gestore.
Incentivi e detrazioni 2025
Anche nel 2025 sono previste agevolazioni fiscali per l’installazione di sistemi di accumulo.
Chi integra batterie su un impianto già esistente può accedere alla detrazione del 50%, oltre alla possibilità di accedere ai fondi GSE per l’autoconsumo.
Quando NON conviene installare batterie (almeno per ora)
Lo storage è una soluzione evoluta, ma non sempre la più conveniente.
Ecco i casi in cui è meglio rimandare l’investimento:
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Costi iniziali ancora importanti, che oscillano tra 4.000 e 8.000 euro per batterie da 5–10 kWh.
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Consumi bassi o concentrati di giorno: se in casa non c’è nessuno la sera, la batteria rimane quasi inutilizzata.
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Impianti datati o inverter non compatibili, che richiederebbero un aggiornamento tecnico.
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Zone dove lo “scambio sul posto” (cioè la cessione dell’energia alla rete) è ancora economicamente vantaggioso.
In questi casi, il ritorno dell’investimento può allungarsi fino a 10–12 anni, rendendo meno appetibile l’acquisto.
Quanto costa e in quanto tempo si ammortizza un sistema di accumulo
Il prezzo di una batteria per pannelli solari varia in base a marca, capacità e tecnologia.
Nel 2025, il costo medio si aggira tra 800 e 1.200 € per kWh installato.
Una batteria da 10 kWh può quindi costare tra 8.000 e 10.000 euro, installazione inclusa.
Il tempo di rientro dell’investimento dipende da tre fattori:
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quantità di energia prodotta e consumata internamente;
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prezzo dell’energia elettrica (in costante crescita);
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eventuali incentivi o detrazioni fiscali.
➡️ Esempio pratico:
Una famiglia di quattro persone con un impianto da 6 kW e una batteria da 10 kWh può risparmiare circa 700–900 € l’anno, raggiungendo il pareggio in 7 anni.
Da lì in poi, il risparmio è puro guadagno.
Quale batteria scegliere: tipologie e capacità consigliate
Non tutte le batterie sono uguali e non tutte servono a tutti.
La scelta dipende dai consumi, dall’orario in cui si usa più energia e dal tipo di impianto.
| Tipo di batteria | Durata media | Costo indicativo | Ideale per |
|---|---|---|---|
| Litio | 10–15 anni | medio-alto | uso residenziale o aziendale intensivo |
| Piombo-gel | 5–8 anni | basso | impianti piccoli, uso limitato |
| Sodio o ioni di ferro | in crescita | medio | soluzioni innovative, eco-friendly |
In generale, una batteria da 5–10 kWh copre bene i consumi di una casa media.
L’importante è non sovradimensionare: una batteria troppo grande impiega più tempo ad ammortizzarsi.
Domande frequenti sul fotovoltaico con accumulo
Posso aggiungere una batteria a un impianto già esistente?
Sì, nella maggior parte dei casi è possibile, purché l’inverter sia compatibile o aggiornabile.
La batteria si scarica completamente di notte?
No, il sistema è gestito da un software intelligente che ottimizza carica e scarica per prolungarne la vita utile.
Serve la manutenzione?
Minima. Le batterie al litio sono sigillate e richiedono solo controlli periodici via software o da remoto.
Cosa succede in caso di blackout?
Con accumulo e inverter ibrido, l’impianto può alimentare alcuni circuiti domestici anche a rete spenta.
Conclusione: conviene nel 2025? Dipende da te e dal tuo modo di usare l’energia
Nel 2025 installare una batteria fotovoltaica conviene nella maggior parte dei casi, soprattutto se:
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hai consumi serali o notturni importanti;
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vuoi ridurre la dipendenza dalla rete;
-
stai già pianificando l’efficienza energetica della tua abitazione o azienda.
Non è una soluzione “da moda”, ma una scelta strategica per il futuro energetico.
E se non sei sicuro di quando sia il momento giusto, puoi sempre chiedere un parere tecnico personalizzato.
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Responsabile Marketing
Amo le nuove idee e sono sempre alla ricerca di nuove strategie comunicative per non smettere mai imparare, del resto, “per essere bravi nel marketing bisogna essere un pochino pazzi” (Jim Metcalf).


