Permessi, pratiche e normative 2025: tutto quello che serve sapere per installare un impianto fotovoltaico in regola, senza stress e senza sorprese.
La burocrazia non deve fermare l’energia
Quando si parla di impianti fotovoltaici, la domanda che più spesso sentiamo è:
“Ma quanto è complicato ottenere tutte le autorizzazioni?”
La verità è che nel 2025 le procedure sono molto più snelle di qualche anno fa, grazie alla digitalizzazione delle pratiche e a un quadro normativo sempre più chiaro. Tuttavia, serve sapere quali permessi sono obbligatori e chi deve occuparsene — per evitare intoppi o ritardi.
1. Le principali autorizzazioni per un impianto fotovoltaico
In Italia, il tipo di autorizzazione dipende da dove e come si installa l’impianto.
Ecco gli scenari più comuni nel 2025:
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✅ Comunicazione al Comune (Edilizia libera)
È la procedura più semplice e diffusa.
Vale per impianti fotovoltaici su tetto o copertura di edifici esistenti, senza aumento di volume né modifiche strutturali.
In questo caso basta una Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) o una semplice SCIA, a seconda del Comune. -
🏭 Autorizzazione Unica Regionale (A.U.)
È richiesta per impianti industriali o di grande taglia (sopra i 1 MWp, o in zone agricole estese).
In questo caso il progetto viene valutato da più enti — Regione, ARPA, Sovrintendenza — e la pratica viene gestita tramite lo Sportello Unico per l’Energia (SUAPE/SUAP). -
🏡 Vincoli paesaggistici o storici
Se l’edificio è in zona vincolata, serve anche l’autorizzazione della Soprintendenza, che valuta l’impatto visivo dei pannelli solari.
Dal 2024, tuttavia, le normative hanno introdotto una corsia preferenziale per impianti integrati e a basso impatto estetico.
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2. Le normative pannelli solari in Italia nel 2025
Il riferimento principale resta il D.Lgs. 199/2021, che recepisce le direttive europee sulle energie rinnovabili.
A questo si affiancano le nuove disposizioni del Decreto FER2 e della Delibera ARERA 385/2025/R/EEL, che regolano incentivi e connessioni alla rete.
In sintesi, la normativa italiana punta su tre principi chiave:
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Semplificazione – iter autorizzativi più rapidi e unificati;
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Sicurezza – requisiti tecnici e certificazioni obbligatorie;
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Trasparenza – procedure digitali, verificabili e tracciate.
LERIS, come installatore certificato e Partner Gold Viessmann, segue ogni pratica secondo le linee guida CEI e GSE, assicurando conformità completa e tempi certi.
3. Cosa serve davvero per partire
Per un impianto fotovoltaico “chiavi in mano”, nel 2025 servono solo pochi documenti essenziali:
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📄 Titolo edilizio (CILA/SCIA o Autorizzazione Unica)
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⚙️ Progetto tecnico e schema elettrico firmato da un professionista abilitato
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⚡ Richiesta di connessione al gestore di rete (Enel Distribuzione o altri)
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🌞 Comunicazione GSE per accesso a incentivi o scambio sul posto
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🧾 Dichiarazione di conformità dell’impianto a fine lavori
Tutto il resto — modulistica, caricamento portali, richieste tecniche — può essere gestito direttamente da un installatore qualificato.
4. Come evitare errori e perdite di tempo
Il rischio più comune è affidarsi a ditte che non gestiscono internamente la parte burocratica.
Questo porta spesso a:
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ritardi nell’allaccio in rete,
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mancate richieste di incentivo,
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o addirittura blocchi per pratiche incomplete.
LERIS, invece, gestisce l’intero processo in house, senza intermediari: dalla progettazione alla connessione, fino alla consegna della documentazione completa.
Il cliente riceve un impianto attivo, certificato e perfettamente conforme alle normative 2025.
Conclusione: energia pulita, anche nella burocrazia
Installare un impianto fotovoltaico non deve essere un percorso ad ostacoli.
Con il partner giusto, anche la burocrazia diventa trasparente, gestita e sotto controllo.
Se stai valutando un impianto fotovoltaico, LERIS ti accompagna dalla prima consulenza al collaudo finale, curando ogni autorizzazione e garantendo che il tuo impianto sia a norma, efficiente e senza stress.

Responsabile Marketing
Amo le nuove idee e sono sempre alla ricerca di nuove strategie comunicative per non smettere mai imparare, del resto, “per essere bravi nel marketing bisogna essere un pochino pazzi” (Jim Metcalf).


